Il 2010 di Wikileaks

17 01 2011

Il mio servizio sul sito che ha sconvolto i rapporti diplomatici internazionali, pubblicato il 31 dicembre 2010 sul “Corriere Nazionale”

Corriere Nazionale, pagina 8-9





Le voci dei “piccoli”: interviste ai segretari di Sinistra e Libertà, Verdi, Forza Nuova e Fiamma Tricolore

24 11 2010

Servizio del Corriere Nazionale sulle alleanze ed i progetti dei piccoli partiti, che saranno tuttavia indispensabili per i due poli in caso di prossime elezioni.
Interviste a Nichi Vendola, Angelo Bonelli, Luca Romagnoli e Roberto Fiore.

Corriere Nazionale 24 novembre 2010, pagina 8-9





“Fronte democratico per la difesa costituzionale”

21 11 2010

La mia intervista al segretario del partito della Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, ex Ministro della Solidarietà sociale

Corriere Nazionale 21 novembre 2010, pagina 8

 





“E’ la forma di impegno civile più bella e importante di tutte”

19 11 2010

La mia intervista a Giorgia Meloni, Ministro della Gioventù

Corriere Nazionale 19 novembre 2010, pagina 3





“L’estremo torna in gioco”

8 11 2010

Il mio servizio sul peso elettorale delle forze politiche e dei partiti della destra e della sinistra attualmente non presenti in Parlamento in vista delle possibili, prossime elezioni politiche.

Corriere Nazionale 7 novembre 2010, pagina 7





Contro lo strapotere maschile l’antidoto è il talento delle donne

2 11 2010

La mia intervista al Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna

Corriere Nazionale 31 ottobre 2010, pagina 3





La provocazione di Rotondi: “Maroni sindaco di Napoli”

1 11 2010

La mia intervista al Ministro per l’Attuazione del Programma

Corriere Nazionale 24 ottobre 2010, pagina 3





Efficienza ed efficacia per far ripartire il Sud

22 10 2010

La mia intervista al Ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto

Corriere Nazionale 17 ottobre 2010, pagina 3





Intervista su Agenzia Stampa Italia

22 10 2010

di Fabrizio di Ernesto

In Italia si usa etichettare i giovani come bamboccioni a causa delle difficoltà che incontrano nel trovare un lavoro ed aprirsi una propria strada nella società. Non rientra però in questa definizione il giovane saggista, 25 anni da compiere a dicembre, Jacopo Barbarito che, a dispetto della giovane età non solo ha già portato a termine gli studi universitari ma ha anche già dato alle stampe ben tre libri.

Lei, a meno di 25 anni, ha già pubblicato tre saggi, di cui due di carattere storico. A che età ha iniziato a studiare questa materia?

 Ho iniziato ad interessarmi di storia dall’età del liceo, approfondendo la materia parallelamente al proseguimento del mio percorso di studi che, dopo la maturità classica, è continuato con l’iscrizione alla facoltà di lettere, all’indirizzo di storia contemporanea.

 Il suo ultimo libro analizza la relazione tra RSI e Chiesa. Da dove nasce l’idea di interessarsi a questa tematica?

 L’idea nasce principalmente dalla volontà di scavare per colmare un “vuoto” nella ricerca storica del periodo della seconda guerra mondiale, per quel che riguarda il nostro Paese. La necessità di una continua ricerca storica comporta, d’altronde, l’approfondimento di tematiche finora inedite, che risultano tuttavia fondamentali per arrivare ad un quadro completo della realtà di un periodo storico particolare, su cui c’è ancora molto da dire e documentare.

 In precedenza aveva raccolto in un libro tutta una serie di interviste che aveva realizzato con esponenti della politica italiana. Oggi lei vive in stretto contatto con quel mondo. Cosa ne pensa dell’antipolitica e della distanza sempre crescente tra eletti ed elettori?

 Credo che il tema dell’antipolitica sia stato usato e abusato, tanto da essere ormai stracotto. È facile parlare alla pancia delle persone, sfruttare la poca conoscenza della media della popolazione per certi meccanismi, svilire concetti e dinamiche la cui frettolosa semplificazione rischia di far perdere la cognizione della stessa complessità dei problemi. Purtroppo i toni e i linguaggi da “bar” hanno contribuito ad allontanare gli elettori dagli eletti che, nello stesso tempo, sfruttano a loro volta la semplificazione del dibattito politico per scopi personali o elettorali, ma anche come autodifesa: un corpo elettorale “ignorante” non possiede in tal modo l’arma della conoscenza per comprendere il sistema e avere gli strumenti per sapercisi rapportare. Leggi il seguito di questo post »





Libera ricerca per una “libera storia”

5 08 2010